Un’intervista a Daniel Cohn-Bendit sull’astensione alle elezioni europee

Il leader politico Daniel Cohn-Bendit, cittadino tedesco e francese, afferma in un’intervista che i leader politici nazionali sono responsabili del misero tasso di affluenza delle recenti elezioni europee. Il veterano del Partito Verde dice che è tempo di creare delle elezioni veramente europee.

SPIEGEL ONLINE: Molti ambientalisti hanno guadagnato seggi nelle elezioni per il Parlamento Europeo. Il Partito Verde francese, per cui lei era candidato, ha totalizzato il 16% dei voti ed è diventato il secondo partito francese più grande nel Parlamento Europeo – almeno per un pelo.

Cohn-Bendit: Siamo diventati più verdi ma non verdi abbastanza. Nonostante ciò più Europei che mai approvano oggi le nostre proposte per la ristrutturazione ambientale della nostra società. È un ragione per sperare.

SPIEGEL ONLINE: Si possono applicare le proprie idee solo se si fa parte di un governo. Ci sono opportunità franco-tedesche di una rinascita dei Social Democratici e dei Verdi, nelle elezioni tedesche in autunno ad eesempio? Sarebbe più facile ottenerlo lavorando insieme al Partito di Sinistra o con il Partito Liberal Democratico, più vicino alle imprese?

Cohn-Bendit: Non è questo il punto ora. Chiunque si perdesse in questi giochetti tattici oggi avrebbe già perso. Il nostro approccio deve essere più ampio.

SPIEGEL ONLINE: E come?

Cohn-Bendit: Noi verdi abbiamo bisogno di presentare alla gente la nostra proposta per una società alternativa. Come vogliamo vivere domani? Come usciremo da questa crisi economica ed ambientale? Dopo le elezioni, la gente vedrà se la maggioranza dei votanti avrà deciso a favore del nostro modello e la quota di seggi che otterremo in parlamento. Se non ci saranno abbastanza voti per un governo di coalizione fra i Cristiano Democratici (CDU) e i Liberal Democratici (FDP), la situazione potrebbe diventare interessante.

SPIEGEL ONLINE: Al momento, tutti gli indicatori suggeriscono che i partiti riusciranno ad avere una maggioranza di governo.

Cohn-Bendit: Allora sarà così. Amen. Ma allora la cancelliera Angela Merkel e il leader dell’FDP Guido Westerwelle dovranno mostrare se possono mandare avanti un governo. E questo non succederà. Molte già lo sanno o hanno questo presentimento. Questo è la causa, credo, della sfiducia considerevole nel paese verso i conservatori e la loro appendice neoliberale. Per questa ragione, penso che non sia per niente di certo che questa coppia possa ottenre una maggioranza.

SPIEGEL ONLINE: E allora?

Cohn-Bendit: Allora tutti i partiti politici faranno considerazioni su quale combinazione di partiti potrà portaci fuori dalla crisi.

SPIEGEL ONLINE: Allora potrebbe entrare in gioco una coalizione di governo tra i conservatori della Merkel e i Verdi?

Cohn-Bendit: Tutti – e dico tutti – dovranno considerare tutto. La situazione sarà molto complessa. Per non perdere la bussola, le persone dovranno prendere decisioni basata sul loro contenuto politico e si dovranno chiedere se le possibili alleanze avranno senso in termini di contenuto.

SPIEGEL ONLINE: In parole  povere …

Cohn-Bendit: In parole povere, quale partito voglio che applichi il mio programma politico?

SPIEGEL ONLINE: E se un’alleanza con i Cristiano Democratici di Angel Merkel avesse senso…

Cohn-Bendit: … allora faremmo così. Niente non ha senso. Non credo davvero che accadrà, ma se uscisse fuori che una coalizione del genere non solo fosse matematicamente possibile, ma che fosse anche politicamente sostenibile, allora lo faremmo naturalmente.

SPIEGEL ONLINE: Non si romperebbe un tabù politico per il Partito Verde agendo così?

Cohn-Bendit: Suvvia. Dopo le elezioni di settembre, niente sarà più come prima. Il sogno è finito. Il fantasma del Partito di Sinistra come una terza forza in politica, per esempio, finirà – e altre cose verranno fuori…

SPIEGEL ONLINE: Sta pensando ai Social Democratici (SPD)?

Cohn-Bendit: All’SPD di ieri e dell’anno passato. Il vecchio modello social democratico ha giocato la sua parte. E non lo si vede solo in Germania. Il Partito Socialista in Francia, il Partito Democratico in Italia – oggi sono struttre senza vita che non hanno prospettive nella società. Non hanno futuro. I socialisti e i social democratici in Europa che sono ancora vivi devono iniziare finalmente a pensare e a parlare in modo aperto della società –  e non di loro stessi. Devono suggerire alternative, prendere rischi. È giunta l’ora ormai. Altrimenti perderanno la loro base.

SPIEGEL ONLINE: Sembra che tutti partiti stiano perdendo la loro base – se si guarda ai risultati delle elezioni europee.

Cohn-Bendit: ç’Europa è in un processo di trasformazione. Ad est, le nuove strutture politiche rimangono ancora in piedi –  ma non hanno niente a che fare con l’UE, ma con la loro storia. E qui nell’ovest, la visione dei media dell’europa la riduce a un bacio tra Sarkozy e la Merkel. Presenta l’Europa come un corpo intergovernativo e non si parla mai del Parlamento Europeo. Ma i politici vogliono che le cose rimangano come sono  fino a quando non perdono la loro visibilità. Allora gli stessi politici credono che facendo campagna elettorale per 14 giorni (nelle elezioni europee) basti a spingere le masse a votare. Siccome questo non funziona, si lamentano del calo continuo dell’affluenza. Ma questo è inaccettabile. In Francia, noi Verdi abbiamo condotto una campagna lunga sette mesi, abbiamo spiegato i nostri programmi e quello che dovrebbe essere deciso in parlamento…

SPIEGEL ONLINE: Ma nemmeno la metà degli aventi diritto si è degnata di andare a votare. Evidentemente, dico evidentemente, questi sforzi non sono stati sufficienti.

Cohn-Bendit: No, noi dobbiamo liberare le elezioni europee dai loro legami nazionali, abbiamo bisogno di europeizzarle. È per questo che il Partito Verde sta chiedendo che almeno alcuni parlamentari provengano da una lista comune, e estesa in tutta Europa, di candidati leader. Questo creerebbe una discussione politica europea. Non possiamo continuare con queste battaglie da mentalità ristretta, provinciale, e chiamarle elezioni europee. E chiunque abbia la maggioranza in parlamento dovrebbe riuscire a determinare che diventerà presidente della Commissione Europea. È un peccato…

SPIEGEL ONLINE: È un peccato? Teme che questo non accadrà?

Cohn-Bendit: Al contrario. Sono certo che, tra cinque anni, i parlamentari europei di più alto livello saranno eletti da tutta Europa in liste transnazionali. È un peccato che io non ne potrò far parte. Ho speso la mia vita per questi principi. Quando finalmente accadrà, probabilmente sarò troppo vecchio o non ci sarò affatto per viverlo.

Interview di Hans-Jürgen Schlamp, Brussels.

Fonte:
Der Spiegel: http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,629741,00.html#ref=rss

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